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La lapide ebraica situata nel Cortile del palazzo comunale in piazza della Libertà ha finalmente una traduzione completa.
L’iniziativa è stata presa dalle Acli provinciali che, avvalendosi delle competenze del noto biblista e traduttore Franco Bontempi, ha curato la trascrizione del testo riportato sulla pietra e la sua completa traduzione in italiano.
La lettura della lapide, che ha circa trecento anni, può essere considerata un vero e proprio evento e aiuta a ricostruire uno spaccato di vita sociale e culturale della Macerata del tempo ed anche della comunità ebraica italiana. Si tratta infatti di un reperto sepolcrale che manifesta l’affetto e la stima verso il defunto da parte anche di ebrei di altre città. Il testo testimonia la vivacità di scambi, relazioni economiche e rapporti con comunità ebraiche stanziali in tutta Italia.
Il contenuto del testo verrà presentato martedì 17 aprile alle ore 17 presso la Sala Castiglioni della Biblioteca comunale Mozzi Borgetti, nel corso di un incontro, promosso dalle Acli insieme all’assessorato alla Cultura del Comune, dal titolo “La Lapide ebraica di Macerata e gli Ebrei nelle Marche” che vedrà, dopo i saluti dell’assessore Stefania Monteverde, della presidente provinciale delle Acli Roberta Scoppa ed una introduzione di Dino Jajani, l’intervento di Franco Bontempi, collaboratore del cardinal Martini nella traduzione della Bibbia, traduttore autorizzato delle opere dal tedesco di Papa Benedetto XVI.
“Le Acli – spiega la presidente Roberta Scoppa – sono promotrici dell’iniziativa in quanto la dimensione della cultura dell’accoglienza, della tolleranza e dell’inclusione sociale sono fondamentali per lo sviluppo della comunità e per la democrazia. Questo testo, inoltre, fa testimonianza di una storia preziosa del nostro territorio e delle sue popolazioni che ci preme riscoprire e offrire soprattutto alle nuove generazioni”.